In parte sia il cantiere del furghen che buona parte della lieson al bianco (compresa galleria aiguille du midi) sono stati realizzati da committenti e lavoratori , provenienti e di ispirazione area di valtournenche, Alcuni sono ancora in vita basta farsi raccontare....Costruire il furghen é stato avventuroso, (si saliva in teleferica quella di allora pero'e ogni tanto esplodeva qualche carico.) ma il cantiere in se fu semplice e ben coordinato, chi ci lavorava racconta di fatica , ma di una buone giornate di lavoro vicino a casa in un periodo di povertà. e materiali provenienti dal piemonte di grande qualità. Ora tutto sembra impossibile... che strana storia..
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CERVINIA Vecchia funivia 25-ATW Plan Maison - Furggen (Agudio)
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Piu da Cervinia e Zermatt a vedere qui (solamente en tedesco):
http://http://www.sommerschi.com/forum/reportagen-f8/zermatt-cervinia-testa-grigia-furggen-tempi-passat-t1845-s150.html
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Aiuto!!!
Originally posted by c.campanini View PostBuongiorno a tutti non per vantarmi, ma penso di essere un profondo conoscitore della funivia del furggen ed il più aggiornato sullo stato attuale delle cose.
Sono uno studente di Ingegneria Edile - Architettura, spero di laurearmi a settembre ed il titolo della mia tesi è " Rinnovo della Funivia del Furggen Breuil-Cervinia" sono stato personalmente a visitare la vecchia stazione a monte e possiedo una vasta galleria fotografica dello stato attuale delle cose.
Sono a completa disposizione per risposte ed invio immagini
Ciao a tutti
Ciao!!!Sto rirando fuori una conversazione un pò vecchia..
Ora sono io, studentessa di architettura, a scrivere una tesi sul furggen.
Ho letto questo post e mi piacerebbe contattarti per avere un piccolo aiuto.
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Scusate ragazzi, io sono invece un vecchio (si fa per dire) ingegnere che al tempo avrebbe voluto laurearsi con tesi in "impianti a fune" ma che per motivi di opportunità non riuscì a fare.
Oltre alla mia passione per gli impianti a fune sono un fanatico sciatore e sul Furgen ci ho lasciato il cuore avendo avuto la possibilità di salire sulla storica funivia per ben due volte (nel 1978 e nel 1985) Per me sarebbe interessantissimo vedere i vostri lavori, e voglio farvi una proposta con il beneplacito vostro e dei moderatori.
Perchè non pubblicate qui le vostre tesi... penso sarebbe estremamente interessante per tutti.
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L'unico tratto un pochettino più ripido si situa presso la cresta, che cambia da stagione a stagione. Dopo qualche giorno di tempo bello e sempre tracciata, se sei agile i ramponi non sono necessari. Racchette in estate non ne servono.
http://www.retrofutur.org/retrofutur...dex=image_med1
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Funivia Furggen Cervinia
Buongiorno sig. C. Campanini
Io sarei molto lieto di conoscerLa e di parlarLe
Sono uno studente di Architettura presso il Politecnico di Torino e sto svolgendo una tesi specialistica relativamente alla stazione del Furggen.
Come è possibile contattarLa?
La ringrazio
Giacomo Audano
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Buongiorno,
Sono capitato per caso su questo forum e volevo dare il mio contributo alla discussione, come frequentatore di Cervinia fin dall'infanzia (metà degli anni '70) che ha avuto l'opportunità di sciare diverse volte su questa meravigliosa pista.
Diciamo che nei dieci anni trascorsi dal momento in cui le mie capacità tecniche mi permisero di affrontare la pista con sufficiente sicurezza per la prima volta fino alla chiusura dell'impianto riuscì a percorrerla in non più di dieci occasioni: il Furggen era quasi sempre chiuso, vuoi per il vento, vuoi per le condizioni non adatte o troppo rischiose della prima parte della pista, vuoi per una scarsa propensione dei gestori degli impianti a rischiare l'apertura di un tracciato che più volte era stato teatro di tragedie (il più delle volte causate da imprudenza, peraltro).
In ogni caso, posso testimoniare che per tutti gli anni '80 e '90, che io ricordi, il percorso sulla cresta non fu mai ufficialmente "aperto", rendendo così obbligatorio il passaggio nella lunga galleria, nei rari momenti in cui la funivia era in funzione (normalmente in primavera).
Nonostante questo, in un'occasione, insieme a mio padre il quale invece aveva fatto la discesa dalla cresta più volte ancora quando la galleria non esisteva (nei primi anni '60), passammo oltre i cartelli che vietavano il passaggio e scendemmo dal famoso e famigerato tracciato in cresta.
Era questo il vero punto pericoloso, non tanto per la cornice verso il lato italiano, quanto per il pendio su quello svizzero: lo strapiombo verso Cervinia invogliava i più a scendere rimanendo lontani dalla cornice e rimanendo più verso il piano inclinato del lato svizzero, dove, nonostante alcune reti, uno scivolone poteva tranquillamente terminare in una caduta verso il precipizio situato alla fine del pendio. Fu così che alcuni ci rimisero la pelle!
Riguardo la pista, ricordo che il muro affrontato dalla cresta per scendere nel vallone sotto la galleria era molto ripido, diciamo simile alla partenza del Canalone di Madesimo, ma con in più il precipizio verso le Rocce Bianche che destava molta impressione.
Superato questo ostacolo, si trattava di una pista nera non particolarmente difficile.
Non ricordo invece di aver mai fatto quella variante, presente anche nelle mappe postate nel forum, che tagliava subito a sinistra (a destra guardando la montagna) verso le rocce Bianche senza arrivare alle morene: forse negli anni '80 e '90 non era più praticabile.
Per il resto era una splendida pista, con la vista verso la grande montagna, in quello che si chiamava "anfiteatro del Cervino", impareggibile.
Un vero peccato che sia stata abbandonata. Oggi potrebbe essere recuperata, a mio parere, soltanto con un investimento minore creando un impianto più corto, che dalla zona degli ex Cretaz Gran Roc potrebbe salire sulla cresta fino ad attestastarsi sotto la vecchia galleria o anche più in basso, rendendo sciabile l'anfiteatro e le numerosi varianti sulle morene verso la 9 bis e la pista 5, splendidi percorsi soprattutto a primavera.
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salve a tutti,
il 10 luglio 2017 approfittando di un sabato di lavoro in quella zona d'Italia (o quasi) decido di prendermi la domenica e andare a fare un sopralluogo ai resti della funivia del Furggen, affascinato da i racconti e dalle foto viste sul forum.
non riuscendo a salire fino alla stazione di arrivo per una serie di motivi (cattive indicazioni sul percorso, temporale previsto a breve e ritorno lungo a casa), ripiego scendendo per andare a cercare la posizione dei famosi rulli....
ecco dove erano fissati....
dopo un breve giro intorno....ecco cosa trovo
adesso che conosco la strada per andare fino in cima spero di trovare un'altra occasione per ritornare!!
spero di aver fatto cosa gradita a postare le foto.
saluti
zotto
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Io la cresta l'ho fatta un giorno intorno al 1980, anno più anno meno, perchè la galleria era chiusa per troppa neve. Nulla di particolare in sè, ma sapere che uno scivolone ti poteva far sfracellare centinaia di metri più in basso faceva il suo effetto. Per non sbagliare tornato a Plan Maison ne ho fatta una seconda! La pista poi era impegnativa solo nel primo tratto, vuoi per la pendenza, il rischio di precipitare (con reti di protezione praticamente inesistenti), la neve non battuta dai gatti (non ci arrivavano). Non è mai esistito alcun salto come ho letto in altri post. Una bella pista, una funivia da paura, piccola, vecchia, sospesa nel vuoto. Quando scendevi mettevi i piedi su vecchie assi di legno...ti tranquillizzavi solo quando arrivavi al cemento!
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notare il tunnel già nel 93 in inverno con un bel salto....
Posso capire un edificio di una funivia...e i piloni....ma lasciare dei rulli buttati così...è veramente vergognoso...la cervino sps si deve adoperare per rimuore queste cose...sopratutto se dei rulli..che con un camion e un escavatore in estate lo si può fare in pochi gironi.
trovo assurdo che il tutto sia li dagli anni 90!!!!!!!!!!
ripeto...posso capire non smontare dei piloni...(per vari motivi...)ma spostare a valle dei rulli...la trovo una cosa semplice...
sono esterefatto.
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Segnalo video sugli interni della stazione a monte
https://www.youtube.com/watch?v=8QS5Tqu3bwI
e quest'altri (non recenti)
https://www.youtube.com/watch?v=XoglUJEz-sY
https://www.youtube.com/watch?v=vDc9qdqN958 e simili di retrofutur, si vedono in altri loro video le varie parti dell'edificio.
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Nessuno ha lo schema costruttivo del giro delle funi?
- - - Aggiornato - - -
Cosi avrebbe dovuto essere la stazione
http://carlomollinofurggen.blogspot....l?view=classic
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Qui altre informazioni
http://www.sommerschi.com/forum/view...&hilit=furggen
ma per quanto tempo la cabina è rimasta in linea abbandonata?
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Ci tenevo proprio che venisse rispolverata questa antica discussione, che purtroppo non fornisce molte notizie tecniche su un impianto di indiscusso prestigio e interesse storico. Mancano notizie sulla parte elettrica e sulla generazione elettrica a monte. Quanti gruppi Diesel erano installati? Ci sono immagini?
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Anch'io vorrei rispolverare questa stringa di chat e vorrei saperne di più sulla cosiddetta terza e ultima fase della funivia da Fruggen alla parte superiore del cervino. Era solo un sogno o qualcuno ha effettivamente studiato la fattibilità di esso? Sembra un'impossibilità tecnica ancora oggi, non considerando nemmeno i problemi ambientali.
Ho sciato la Fruggen negli anni '80 mentre vivevo all'estero a Milano. È ancora inciso nella mia memoria circa 35 anni fa
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Originally posted by bifune67 View PostChiedo venia!
Avevo anche appena guardato lo speciale me non me ne ero accorto.
Ho ricostruito la numerazione così perchè mi avevano detto che erano in ordine di costruzione. Devo dunque pensare che la prima linea per Plateau è stata costruita dopo entrambe quelle per Plan Maison e dopo il Furggen?
O hanno cambiato la numerazione quando hanno costruito la seconda linea per plan maison?
Per farmi personare posto qualche foto:
Seconda linea per plateau, prima tratta
bifune
(è simile alla Campodolcino-motta ma solo più larga).
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Anche queste vetture sono Rosnati, vedere anche la cassa del carrello è troppo identico a quelle della paganella, e poi ha il tamburo di espansione a molla del freno sulla portante come nella già citata Campodolcino-Motta.
- - - Aggiornato - - -
Confrontatela voi
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Originally posted by Paolo View PostNessuno ha lo schema costruttivo del giro delle funi?
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Cosi avrebbe dovuto essere la stazione
http://carlomollinofurggen.blogspot....l?view=classic
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Qui altre informazioni
http://www.sommerschi.com/forum/view...&hilit=furggen
ma per quanto tempo la cabina è rimasta in linea abbandonata?
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Nella foto pero c e ancora lo skilift plan maison sostituito poi con l odierna seggiovia 4 posti
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Ero a Plan Maison domenica. Tutte le volte che sono lì, e ci vado spesso, penso sempre alle stesse cose: è una stazione orrenda. Cubature enormi, in parte diroccate, in parte appiccicate, l'una sull'altra, senza criterio estetico. L'interno è metà anni 80 e tutto si è fermato a 35 anni fa.
Le vecchie stazioni di partenze delle due funivie per Cime Bianche, l'hotel Stambecco, la vecchia stazione di partenza del Furggen, la partenza della telecabina Cime Bianche Laghi, i due arrivi da Cervinia....servirebbe l'abbattimento e la ricostruzione di tutto quanto.
A quel punto scomparirebbe una delle due stazioni del Furggen, ma 1000 volte meglio così, anche se qualche nostalgico verserebbe la lacrimuccia, me compreso.
Mi risulta che i rulli, a metà tracciato, siano ancora lì...
Impressionante è l'agonia del ghiaccio e il salto creatosi dalla fine del tunnel alle rocce.
Dal Furggen si notano ruscelli, conseguenza dell'ablazione. Tra pochi anni il ghiacciaio che dalla cresta del Furggen si sviluppa verso il Cervino stesso, potrebbe scomparire del tutto.
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era sicuramente un impianto ardito. Notevolissimo anche perchè "il sogno" dell'epoca era quello di proseguire fino al Cervino. E salire al Furggen, negli anni 80 nel mio caso, era davvero emozionante. Però sulla bellezza delle stazioni, la penso come Paolo: non indimenticabile quella d'arrivo. Molto carina, invece, quella di partenza a Plan Maison. Ma basta tenere ruderi di quello che fu...
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sono salito giovedì scorso alla stazione del Furggen. Beh, devo dire che è impressionante, mi ha sempre affascinato questo impianto e vedere di persona la stazione ma soprattutto la pista che fu sulla cresta.... incredibile quanto è stretta e quanto è ripido il lato vs la Svizzera, dalle foto non sembrava. Salendo abbastanza presto e a piedoni la neve sulla cresta era particolarmente dura e scivolare in quel punto nonostante avessi una bella picca non sarebbe stato simpatico. Si comprende bene il perchè del tunnel. Per raggiungere la cresta è stata messa una corda fissa sotto l'uscita del tunnel, e un paio di altre corde sotto la cornice. Diciamo che non sono indispensabili, però in alcuni momenti dell'anno potrebbero aiutare a salire se non sommerse dalla neve.
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Flober sono partito dal plan Maison e ho seguito il sentiero n. 14 in comune al sentiero che porta al rifugio duca degli Abruzzi. Arrivato ad un certo punto ho seguito quello che doveva essere la vecchia pista, il sentiero non è ufficiale ma ci sono delle tracce e ogni tanto qualche omino di pietra. Ad ogni modo si va anche un po' a naso e seguendo gli sfasciumi e resti descritti sopra. Pericoli e difficoltà non esistono. Arrivati sotto l'ormai parete sotto il tunnel bisogna salire quel nevaio per arrampicarsi sopra quella c'è già rocciosa per poi salire sulla sella nevosa. La neve era ghiacciata e mi è dispiaciuto non avere i ramponi ma solo una Piccozza da ghiacciaio. Sono salito sulla cengia più o meno al centro(guardando la parere) perché il tratto su neve era meno lungo e poi mi sono spostato sulle rocce prima a dx e poi a sx. Attenzione che all'andata sulle rocce c'era un bel po di ghiaccio che rendeva tutto meno simpatico. Per salire sulla sella ho visto che ci sono 2 corde fisse, ma non sapendo e non vedendo dove erano ancorate non le ho usate e mi sono spostato a sx dove era più facile e non serviva l'aiuto della corda. Una volta sulla sella si cammina verso la ex stazione ma anche qui suggerisco di fare attenzione, la neve può essere moto dura e non si riesce a gradinare con gli scarponi e per raggiungere la parte di cresta con pietre sopra la fine del tunnel è molto ripido. Scivolare lì senza ramponi o picca non è simpatico. Il resto
Poi è facile. Tempo della salita 2,5 ore con calma e valutazione dei passaggi meno complicati.
Sono stato fortunato perché il meteo era bellissimo, certo che se arriva la nuvola e copre tutto e non vedi più nulla la cosa è meno bella. Allego qui sotto link della traccia.
https://www.suunto.com/move/zottino8...31b703c76a1d18
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Reportage molto interessante, ringrazio zotto per le preziose info, è da molti anni che cerco di trovare il momento per andare a visitare quella stazione, ma il meteo mi mette sempre i bastoni tra le ruote proprio nel periodo delle ferie, impedendomi di pianificare la tanto sperata escursione.
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Flober lo sconsiglio di salire senza picca almeno nelle condizioni che ho trovato in cresta. Ho visto però alcune foto con molta meno e quindi il passaggio su ghiaccio non lo avrei trovato. Da dire inoltre che se si arriva verso le 13.00 la neve sarebbe stata molto più morbida. Quindi, come spesso accade, rispondo: dipende da stagione e stagione e dall'orario.
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Ripropongo un racconto di mio nonno (mancato 15 anni fa), grande sciatore e pioniere dello sci in italia.
Ha sempre raccontato questa pista come tra le più impressionanti, insieme alla Rosetta di San Martino di Castrozza (da lui definita la più ripida), alla forcella del Sassolungo (la più pericolosa) e alla forcella del Cristallo ... e tante altre che nei suoi racconti erano mitiche.
Tornando al Furggen, ricordo questi passaggi nel suo racconto:
1) ci si metteva gli sci su una piccola piazzola alla fine del tunnel (2 o 3 persone alla volta)
2) si partiva e c'era subito un pezzo molto ripido ed in diagonale, mediamente con neve durissima
3) In fondo a questo pendio c'erano delle reti di contenimento; una volta lui ha perso il controllo ed è finito nelle reti, da qui l'esperienza impressionante; le reti proteggevano dal vuoto
Mi sembra che il racconto combacia con la ricostruzione di zotto
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Quando la feci negli anni 80 la cosa più "brutta" era proprio lo spazio ristretto per mettere gli sci, dato che sovente la neve era dura si doveva stare attenti e poi partir subito per lasciar posto a chi aspettava a meno di non essere gli ultimi. Di fantastico c'era che la pista era ampia rispetto al numero eseguo di sciatori e il Cervino sembrava di poterlo toccare.
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semplicemente che per rivedere il ghiacciaio all'altezza della passerella dell'uscita dal tunnel pedonale del Furggen occorreranno probabilmente secoli, perché bisognerà tornare ad una condizione di temperature medie molto più fredde per far sì che si riformi il ghiacciaio come era la situazione negli anni 60.
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Il ghiacciaio presso la galleria pedonale nel 1993 e nel 2008:
http://www.retrofutur.org/retrofutur...dex=image_med1
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