la funivia di punta indren mi pare si possa usare ancora per il trasporto di materiali, almeno qualche mese fa il sindaco di alagna diceva così. Il fatto è che il gasolio dovrebbe essere portato su comunque con gli impianti da alagna con la telecabina, caricato poi su una seggiovia e infine bisognerebbe avviare la funivia con tutti i rischi e i costi del caso.
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ALAGNA Vecchia funivia Punta Indren
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Originally posted by angelo View PostLe uniche cabine sostituite sono quelle dei primi due tronchi Alagna-Zeroultu-Bocchetta delle Pisse che sono passate da una capienza di 20+1 a 25+1; le cabine dell'ultimo tranno sono state solo ri-verniciate e negli ultimi anni la capienza è stata ridotta da 30+1 a 25+1.
La lunghezza della linea è circa 3260 metri, a 12 m/s il viaggio teorico sarebbe di 4,5 minuti, consideriamo il rallentamento ai tre sostegni, il tempo di carico e scarico e ipotizziamo 12 minuti a viaggio, quindi 5 viaggi all'ora ; 5 x 30 persone = 150 persone/ora ? E' un calcolo sensato o sto sbagliando tutto ?
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Questi erano i tempi di risalita della storia funivia:
Alagna-Zeroultu una corsa ogni 6 minuti: quindi 10 corse in 1 ora, 250 p/h
Zeroultu-Bocchetta delle Pisse una corsa ogni 6 minuti: quindi 10 corse in 1 ora, 250 p/h
Bocchetta delle Pisse-Punta Indren una corsa ogni 8 minuti: quindi 7,5 corse in 1 ora, 225 p/h
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Sono Luca, leggo sempre il forum anche se scrivo poco. Durante le recenti vacanze sul lago di Garda ho scoperto che ,sulla superstrada Desenzano-Castiglione delle Stiviere hanno aperto un nuovo centro commerciale chiamato "Il Leone".
In questo centro commerciale vi è un fornitissimo negozio di sport (modello Longoni Sport nei primi anni, chi è di Milano dovrebbe ricordarselo....)
Nel negozio di sport fà bella mostra di sè la cabina di una funivia, probabilmente la cabina della Funivia Bocchetta delle Pisse - Punta Indren.
La cabina è stata restaurata, ma dovrebbere essere proprio lei.....ho confrontato le mie foto con quelle della monografia e sono identiche.
Un saluto a tutti.Last edited by luca.drago; 27-08-2009, 23:31.
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Sul sito http://www.telemonterosa.it/
è comaparso questo articolo:
"Fino a qualche mese fa vigeva la teoria secondo cui preservare le antiche cose sembrava essere meno conveniente che costruirne di nuove; ma la crisi acuisce l'ingegno che, in tempi più remoti, faceva sì che i nostri genitori o i nostri nonni sapessero riutilizzare ciò che possedevano, ridandogli nuova vita di volta in volta.
Arriva da Milano un accorato invito a mettere in pratica anche oggi questo stile di vita ormai perso, e applicarlo alla vecchia funivia che da Alagna sale a Punta Indren.
Non si tratta di un nostalgico appello, ma di una proposta, quasi un progetto vero e proprio, per rimettere in funzione l'impianto, con la finalità di utilizzarlo – se non per una quotidiana attività – almeno per eventi speciali; un po' come per l'archeologia industriale, che recupera vecchi opifici, si potrebbe secondo l'estensore della missiva, Michelangelo Livatino, restaurare le strutture della vecchia funicolare per non lasciarle distruggere dal tempo e farne un “prezioso brillante incastonato ai piedi del... monte Rosa”, come egli stesso scrive.
In pratica, Livatino sostiene che “ciò che rimane della funivia [è] un patrimonio storico-culturale che andrebbe preservato, come memoria autentica di un passato in cui gli impianti non venivano progettati con i computer, ma con carta, penna, calcolatrice, righello, china e tanto cervello, ma anche rivalutato e impiegato come uno strumento unico nel suo genere...”. La proposta diventa romantica quando si parla di “illuminare e abilitare la funivia al servizio notturno, per organizzare corse serali con la luna e cene estiva in quota”. Ma soprattutto, la funicolare potrebbe diventare “un museo a cielo aperto e conservato come patrimonio per l'intera comunità”.
“Per molti – si legge ancora nella lettera – [l'impiantoè visto sicuramente come un rottame, per tanti altri invece è pieno di fascino per via del suo cemento armato, della sala macchine in bella vista nella stazione a valle, per l'odore del gasolio del gruppo elettrogeno misto ai profumi del ristorante quando si arrivava a Indren, per la terrazza con il suo panorama...”.
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Anch'io la vedo dura.
Piuttosto potrebbero smontare la sala macchina, che come è stato ricordato è tutta in vista nella stazione di vale, e farne una ricostruzione in centro Alagna, un museo. Con info storiche sull'impianto e su come è stato costruito, sullo sci estivo di un tempo...Questo sarebbe un modo di valorizzare la storia passata di questo glorioso impianto, demolendo invece le vecchie stazioni che, parere mio personale s'intende, sono proprio brutte da vedere, sia a Bocchette che a Indren.
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Da quanto ricordo, l'ing. Rolandi, promtore della linea Alagna Indren, intervenne molto fattivamente nel progetto e molti particolari degli impianti erano decisamente innovativi ed inconsueti.
Come aneddoto... durante la visita di ricognizione il compianto prof. Bertolini propose di provare il grande pilone in CA (doveva ospitare un ascensore) mediante un razzo per ottenere la necessaria spinta orizzontale..
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15-08-2007 23:03 #25 - carlort
Non fraintendermi, non volevo certo dire che spero trasformino il Monte Rosa in un parco divertimenti accessibile a tutti, anzi proprio il contrario.
Era una mia ipotesi sui motivi che possono aver spinto Monterosaski ad abbandonare il progetto del rifacimento di una funivia gloriosa come quella di Indren. Il problema poi che Alagna fa poco e niente, a parte negli ultimissimi anni, per invogliare il turismo e valorizzare le risorse delle valle per quello che sono anche se non accessibili a tutti è cosa risaputa, hanno tolto anche il distributore di benzina.
Enrico Crosti
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Mah, che dire. E' stata una storia lunga e complessa; purtroppo il topic relativo alla costruzione del nuovo funifor non è più visibile in quanto nel 2009 il rapporto tra noi utenti e Monterosaski era degenerato al peggio ed è stato saggiamente deciso di chiudere la discussione ( peccato perchè c'erano un sacco di informazioni interessanti). In sintesi il diverbio tra Piemonte e Val d'Aosta dovuto a problemi economici e di discutibili impatti ambientali era tra un impianto in partenza dai Salati, sostegno ad Indren ed arrivo a Cresta Rossa in territorio piemontese e l' attuale impianto in territorio valdostano entrato in funzione a cavallo del Natale 2009/2010. La mia impressione è che in entrambi i casi la vecchia funivia di Indren era destinata al declino avendo comunque realizzato nel 2004 il funifor Pianalunga-Salati per portare "in quota" la gente. Ogni volta che penso a questa funivia mi piange il cuore ma all'atto pratico penso che non sarebbe stato remunerativo mantenerla in efficenza unitamente ai nuovi impianti; diverso sarebbe stato se non nascevano progetti di unire il Passo dei salati ad Indren a quota 3000 metri a prescindere dal lato in cui sarebbe sorto l'impianto; in effetti sul famoso dvd di cui si parla alcune pagine indietro veniva prospettato il rinnovo della vecchia Indren. Non ci resta che aspettare e vedere cosa succederà......
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probabilmente si, però da un idea di grandezza dell'opera umana nei confronti della montagna.
Ora si rispetterà l'ambiente molto più di 40 anni fa, ma guardare il dvd coi filmati originali della costruzione dell'impianto fa venire oltre i brividi qualche pensiero.
Il pensiero di come una volta, pur con tecnologie molto meno avanzate, fosse molto più facile realizzare un opera.
Pensare che nel 64' si gettava il cemento a 3200 m con le stufe a kerosene per non farlo gelare e si lavorava anche a gennaio a me fa venire i brividi, come anche pensare all'ingegner Rolandi che saliva dalla Bocchetta ad Indren attaccato con una sedia alla teleferica., sarà un oltraggio alla sicurezza ma da un idea della grandezza umana.
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Mah, a Indren ho sciato fin da quando avevo 3 anni e la funivia era per me un'avventura.
Però era anche eterno arrivare a Indren: 3 tronconi, e l'ultimo che aveva portata inferiore ai primi due e non sincrono (per cui alla Bocchetta si facevano code eterne). Si facevano code eterne anche per scendere (se la Balma non era agibile).
Una scala lunga e scomoda per uscire (un amico Guida diceva che era il pezzo più ripido e faticoso per andare alla Capanna Margherita!)
Ero affezionato alla vecchia funivia, per motivi affettivi e perchè insieme alla cestovia della Balma faceva di Indren un posto "diverso", selvatico e grezzo, ben diverso dai grandi comprensori.
Però va detto che gli impianti che ci sono ora sono un altro universo (ad eccezione della S2 per la bocchetta ma che è chiaro essere stata messa con la minima spesa per sfruttare bocchetta-indren fino all'ultimo).
E' un peccato non sciare più a Indren, ma in effetti oggi le condizioni ghiacciaio-innevamento sono ben diverse da 30 anni fa... Forse si potrebbe fare qualcosa sul ghiacciaio di Bors, peraltro facile come pendenza (ma con difficile rientro ad Indren)
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Mi presento..
Ciao a tutti,
mi chiamo Michelangelo, ho 31 anni, sono di Milano e abito a Treviglio da quasi due anni.
Da un po' di tempo seguo "silenziosamente" questo forum in quanto è per me un’interessantissima fonte di informazioni, notizie e nozioni su una materia che mi affascina fin da quando ero bambino: le funivie.
Grazie ai miei genitori, che mi hanno permesso di frequentare la montagna già dopo soli 2 mesi di vita (come tanti milanesi, la mia famiglia aveva una seconda casa in Valsassina), ho iniziato ad appassionarmi prima con la funivia Moggio-Piani di Artavaggio e in seguito, con tutti gli impianti frequentati nei corsi degli anni lungo tutto l'arco alpino, utilizzati in occasioni di sciate domenicali e settimane bianche.
L'argomento trattato in questo topic dedicato alla vecchia funivia Alagna-Punta Indren mi sta particolarmente a cuore, per un legame affettivo (ho ancora impresso nella mente quell'unica volta che sciando sul ghiacciaio dell’Indren, ho avuto la possibilità di utilizzare quell'incredibile impianto composto da tre tronchi di funivia), ma soprattutto per un senso di rispetto per tutti gli uomini che con sforzi d'altri tempi hanno progettato e portato a termine la costruzione di quella ardita funivia, un opera di realizzazione che ho avuto modo di conoscere visionando il dvd dedicato alla storia degli impianti di Alagna Valsesia, scoperto proprio grazie a questo forum.
Non ho ancora abbandonato la speranza che Monterosa Ski, Monterosa 2000, la Regione Piemonte e il sindaco di Alagna Valsesia abbiano un ripensamento e decidano di tenere in vita l’impianto, per me un patrimonio storico-culturale che andrebbe preservato, come memoria delle fatiche e delle tecniche utilizzate nel periodo di realizzazione.
Anche se non più utilizzato come impianto turistico, la sua conservazione lo renderebbe a tutti gli effetti un museo a cielo aperto, visitabile da chiunque abbia voglia di compiere un viaggio indietro nel tempo, soprattutto se comparato ai moderni impianti che oggi caratterizzano il comprensorio. Il restauro delle stazioni e delle cabine (magari riportate allo stato originale), una mostra fotografica permanente unita alla proiezione di filmati storici che illustrano la costruzione dell’infrastruttura, una zona ristoro con servizi igienici, renderebbero quella che oggi viene considerata una funivia abbandonata, una vera attrazione culturale e turistica unica nel sui genere, una ricchezza per l'intera comunità da conservare nel tempo per le future generazioni.
Cosa ne pensate?
Vorrei scrivere alla Regione Piemonte, alla stampa e agli enti locali, per sensibilizzarli sul valore del patrimonio che rischiano di cancellare per sempre o tantomeno, per indurli a riflettere e a rimandare lo smantellamento dell’impianto, in attesa di tempi migliori o per lo studio di un restauro conservativo e di un eventuale ripristino.
Ciao e a presto,
Michelangelo
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Al suo posto è al suo posto...
a voler ben vedere c'è ancora la teleferica di servizio...
... funzionante... mah... certo la bidonvia ha i cesti appoggiati lì in ordine come se potesse riaprire domani.
Alla stazione di partenza c'è anche la pala per la neve.
"tecnicamente" è anche "aperto al pubblico" (nel senso che la porta è aperta...)
Diciamo che è "congelata nel tempo". Sembrava già qualcosa di un'altra epoca a me bambino negli anni '80.
Ora ci porto io i bambini a vederla e il tempo sembra bloccato.
Ciò detto, evocata la nostalgia: se qualcuno ha soldi da spendere li investirei nel rifare un impianto di risalita della Balma
immagini di inizio luglio 2011
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L'emozione a prima vista fa sempre pensare ad idee come questa, la realtà è purtroppo un'altra; l'asse sciistico (e quindi economico) si è ormai spostato sui due Funifor; il progetto di rinnovo Balma è fermo e rinviato a data da destinarsi, la sostituzione della CLF con una CLD idem. Al momento non ci sono assolutamente finanziamenti per pensare ad un progetto del genere...e poi cosa mantieni? Solo la stazione di valle dato che le altre sono inaccessibili al grande pubblico (e se non arriva il grande pubblico pagante la funzione museale è da escludere in una zona non raggiungibile in altri modi); le funi vanno sicuramente tolte a causa dell'estrema pericolosità di esse se non manutenute costantemente, soprattutto in un'area che dovrebbe essere molto frequentata...
Ha senso pensare ad un museo in luoghi molto frequentati, come hanno fatto alla Zugspitze, Gran Sasso e come si farà a Monte Bianco, dove la vecchia stazione è vicinissima alla nuova. Per il resto il turismo "funiviario" fine a se stesso è praticamente inesistente...tutti gli impianti che si lasciano in giro abbandonati è perchè non si vuole o non si può spendere per demolirli, niente altro.
Sarà un impianto ardito sicuramente, ma le trovate tanto belle da mantenere queste orrende strutture di cemento e onduline senza una minima finitura estetica?
E non raccontatemi che negli anni 50 non si utilizzava intonacare o migliorare esteticamente la parte edile...forse negli anni 50 no, ma l'impianto è rimasto aperto fino a pochi anni fa...ce n'era di tempo per rendere esteticamente gradevoli le stazioni, sostituire le vetrature con qualcosa di più gradevole, sostituire i serramenti....ci sono impianti in Austria o Germania di inizio secolo che nelle stazioni sembrano nuovi...
l'edificio seguente è del 1929 eh?
Certo che se quando è in servizio tieni un impianto come una macchina da trasporto che deve generare solo utili (come ad esempio si fa in molti impianti francesi) senza dedicarci un po' di attenzioni e cura anche nel presentarlo e non ci fai mai niente fin quando scade figurati se qualcuno ci pensa di mantenerlo come museo...
...e a Cervinia (e Monte Bove, e Sella Nevea, e Monte Agudo e infiniti altri) è uguale...se ci tieni a conservare la funzione storica di un impianto lo conservi, anche se non funzionante, se abbandoni pali e stazioni da un giorno all'altro e per sempre, semplicemente non significa che ti dispiaceva demolirlo, ma che non avevi voglia o fondi per demolirlo, ma non te ne frega niente se crolla da solo per vecchiaia, anzi.
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Mah.. se non han finanziamenti per una 2CLF vuoi che investano in una revisione di qualche milione di euro che ti dura solo 20 anni? Se ti guardi la monografia è vecchio, Non è un holzl anni 80 come dirti vigo ciampiedie o rodella....li la tecnologia è del 50...cambi vetture argano e azionamento non so quanto spendi sapendo che poi devi buttarle...per fare un rinnovo vita tecnica basta che ti cambi il raggio di curvatura delle carelliere e non ne vieni più fuori se non demolendo mezza stazione...o ancori le funi e diminuisci la portata...e a quell'impianto ora ci arrivi con una CLF...aveva senso quando ci arrivavi in funivia...ormai l'asse si è spostato
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La prtata oraria era già insufficiente ai tempi in cui ad Alagna non bazzicavano orde di scandinavi assatanati di neve fresca. Alla Bocchetta si facevano code epocali.
Per quanto riguarda farne una meta di turismo... d'esate la Bocchetta delle Pisse è un luogo dimenticato da tutti.
Il sentiero che sale da Pianalunga è perso per più di metà del tracciato. Il giorno in cui abioamo fatto le foto (pianalunga - bocchetta - alpe bors - alagna) da Pianalunga all'alpe Bors non abbiamo incontrato NESSUNO.
In effetti nella solitudine questi vecchi edifici abbandonati fanno ancora più impressione
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Sono, in effetti, dei "ruderi" (e la ruggine abbonda su tutto)
Quello che ci fa scendere una lacrimuccia non sono gli edifici.
Sono i ricordi:
- della Balma, che chi l'ha fatta sa che è unica, che oggi si può fare ancora, scarpinando un po' per accesso e rientro, e allora la nostalgia si mescola squisitamente con la neve fresca
- ma per me anche dell'"avventura" della bidonvia, sulla quale da bimbo salire faceva paura, e poi da grande ci si è portati amici, morosa, stavolta nella parte di quello "bravo" che saliva dietro.
Non ho fatto a tempo a portarci i bambini. Per poco. E questo mi dispiace perchè credo che l'avventura li avrebbe affascinati.
Ma del resto oggi si discute se rendere obbligatorie barre automatiche di sicurezza su seggiovie dalle quali per cadere ci vogliono tendenze suicide... il mondo è diverso (probabilmente migliore anche se un pizzico più noioso), e non credo ci sarebbe più posto per la bidonvia della Balma, con la corsa per salire, sotto l'occhio vacuo di personale abbastanza tagliato spesso (mai visto fermare l'impianto perchè qualcuno inciampava salendo!) e i numeri da ciorco per scendere senza schiantarsi a terra.
E del resto in estate la valle di Bors è... una valle dimenticata, poco bella in effetti nella parte alta, e fuori da qualunque itinerario.
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Ami, molti la pensano come tu.... ma dimentica, la vecchia Alagna non c'e più... Pensandoci bene, il fatto decisivo di quella atmosfera speciale era appunto il fatto "che non avevano soldi": Non solo gli edifici mancavano di colore (che a me non da fastidio), ma tutto era assolutamente minimalista: Niente megaterrazze, niente tenda birra, niente bandiere coca cola o chissa cosa, niente garage per 10 gatti, niente innevamento artificiale... era un luogo elitistico, magico!
Stranamente anche questi fattori hanno attirato una certa clientela...
Comunque dimentica Ami, e fai viaggi in Romania o Libano ... e li che oggi si trovano luoghi affascinanti con strutture e uomini come da noi 40 anni fa...
(pssst...poi rimane sempre Oropa per ora...)
Video Krisu del 2007:
Della cestovia ho mezz'ora di filmato...dovrei mettermi a montare quella roba un giorno.
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Ah, non volevo dire che Alagna oggi fa schifo eh, tutt'altro!
Resta un comprensorio che frequento molto volentieri. E va detto che un funifor che porta 100 persone in 12 minuti da Pianalunga ai Salati offre molte più possibilità che la vecchia funivia da 25 posti...
D'altra parte sono felice per Alagna che si stia un po' tirando fuori (l'alternativa sarebbe stata una morte lenta...)
E capisco che Balma + bidonvia potevano essere il sogno di pochi, ma non certo sufficienti a sorreggere l'economia del sistema.
(Però quando ci portavi la morosa veneta che sciava molto meglio di te e al primo muro con le gobbe andava in crisi... bè, in effetti ti sentivi "diversamente sciatore") ;-)
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Ciao,
le vostre osservazioni, soprattutto quelle di Paolo, mettono "purtroppo" in evidenza la difficoltà logistiche e, soprattutto economiche, che si dovrebbero affrontare qualora si volesse davvero preservare e restaurare la funivia, allo scopo di salvaguardarla come patrimonio culturale e turistico.
Detto ciò, osservando le fotografie che mostrano lo stato attuale delle stazioni, rimaste ferme nel tempo, con le cabine al loro posto, quasi fossero pronte a partire, risulta difficile pensare che un impianto come questo, ricco di storia e di fascino, denso di particolari che contribuiscono a creare un'atmosfera emozionante, a tratti magica come ben raccontata da Krisu, possa sparire per sempre e restare vivo solo nei ricordi, nei racconti e nelle fotografie..
E' vero, le stazioni, soprattutto quella a monte, non si contraddistinguono per accuratezza ed armonia nelle finitura estetiche, ma è anche vero che sostituendo le vetrature e i serramenti con qualcosa di più gradevole, intonacando le parti in cemento armato e rimpiazzando le strutture in onduline con una copertura in legno e pietra, si otterrebbe un risultato assolutamente suggestivo e caratteristico, pittoresco se lo si abbina al contesto paesaggistico in cui è incastonato.
Bisogna inoltre considerare che la funivia per Punta Indren è stata progettato e costruita "a mano", con sforzi immensi, calcoli e studi d'altri tempi ed essendo ancora un esempio vivente delle tecniche di realizzazione di impianti a fune utilizzate nel passato, penso che meriterebbe almeno di essere conservata per far sì che pervenga intatta fino a quando i tempi saranno maturi per ipotizzare e progettare una valorizzazione e un ripristino funzionale.
Proverò pertanto a contattare la stampa e la classe politica locale e regionale, per conoscere le sorti di questo impianto e soprattutto, per attirare l'attenzione sul patrimonio culturale e il valore storico che possiede questa funivia.
Ciao,
MichelangeloLast edited by Michelangelo421A BCF; 14-07-2011, 13:31.
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Lorenzo,
ciò che dici non fa una piega, purtroppo.. Però, dato che l'impianto è tutt'ora integro e forse ancora funzionante, si potrebbe perlomeno conservare, come un'opera statica, testimonianza di un era sciistica che ha caratterizzato per decenni la Valsesia e oggi sorpassata dai nuovi impianti presenti sul versante valdostano del Monte Rosa.
In questo caso, gli interventi da fare sarebbero minimi e decisamente meno onerosi rispetto a quelli necessari a un rifacimento completo e ad una successiva gestione.
Un'accurata pulizia di tutti locali, il riordino delle sale macchine, la sostituzione di serramenti e vetrature danneggiate e magari una mano di pittura alle pareti interne e di intonaco alle strutture in cemento, sarebbero piccoli interventi di manutenzione finalizzati a trasformare il terzo tronco della Funivia Alagna-Punta Indren in una sorta di monumento, anzi, in un'affascinante opera architettonica, testimone della progettazione e del lavoro dell'uomo in luoghi "ostili".
Tutto questo per sì che il degrado non avanzi e la funivia "viva" per altri anni, immobile, come il tempo, che sembra essersi fermato osservando le foto dell'impianto, oggi purtroppo abbandonato a se stesso.
Sarebbe realmente un peccato cancellare una realizzazione così ardita e affascinante nel suo genere, tra le poche forse rimaste ancora intatte..
Ciao,
Michelangelo
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purtroppo ogni idea di rivalutazione anche scopo museo non ha senso, io da appassionato della val sesia e di questo impianto vorrei che fosse eterno ma come dice lorenzo non avrebbe senso. Se ci fossero stati 30-40 mil di euro da spendere si sarebbere potuto rifare la funivia e sfruttare tutta la zona della Balma e il vallone del Bors con una S4 automatica, ma non ci sono neanche 3-4 mil di euro per rifare la cestovia della Balma quindi...Tra l'altro per demolire tutto ossia stazione di partenza, arrivo e pilone intermedio e trasportare a valle l'enorme quantità di materiali penso ci vogliano comunque 1-2 milioni di euro quindi penso che rimarrà li a combattere con la natura per i prossimi 15 anni almeno!
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Beh, se un giorno venisse attivato un collegamento tra il funifor Salati–Roccette e l’arrivo della vecchia funivia di Punta Indren, la stazione potrebbe essere un base di appoggio, magari come punto di ristoro, da tenere aperta in anche occasioni speciali, come avviene se non erro a Cortina d'Ampezzo, con cene a lume di candela durante il periodo estivo.
Terrei pertanto l'impianto integro così com'è oggi, lasciandolo intatto in tutte le sue caratteristiche, soprattutto se in un futuro non troppo lontano, venisse davvero connesso al funifor, ripristinando quindi la pista V6 che da Indren arrivava a Bocchetta delle Pisse e giustificando così un'ipotetica revisione e riutilizzo dell'impianto.
Per quanto riguarda le funi, non essendo un tecnico, speravo che potessero restare così per diverso tempo, vista la situazione analoga con la vecchia funivia Des Glaciers, che vede ancora presenti funi e cabine.
Lo so, forse è pura fantascienza, nulla però mi impedisce di tentare a sensibilizzare le istituzioni locali e scongiurare lo smantellamento della funivia..
Ciao,
Michelangelo
P.S.
Se dovessi vincere l'intero jackpot del SuperEnalotto, ora sapete su cosa lo investirei!
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Lo spirito di alagna comunque in parte è ancora rimasto, purtroppo le normative impongono mille attenzioni alla sicurezza rispetto a 20 anni fa, alagna era una delle località sciistiche più ostiche e lo è ancora, in generale ricalca le caratteristiche di tutta la valsesia che è una valle ostile all'uomo, dove esso per vivere ha dovuto combattere contro tutte le difficoltà della natura, a me questo affascina molto!
PER PAOLO:
Hai ragione quando dici che negli anni dei lavori potevano essere fatti, però considera che quando i soldi non ci sono le strade da percorrere non sono molte, si cerca di ingegnarsi per andare avanti ma se a disposizione c'è solo il picco e il fil di ferro non c'è molto da fare. Senza polemiche ovviamente!
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Che costo avrebbe una revisione dell'impianto che prolungherebbe la vita tecnica, come è stato fatto per la funivia Moggio-Piani di Bobbio?
Mah, un'accurata pulizia di tutti locali e delle sale macchine, la sostituzione vetrature danneggiate e magari una mano di pittura alle pareti interne sarebbero interventi di manutenzione a costo contenuto, che permetterebbero all'impianto di non essere una vecchia funivia abbandonata a se stessa e sopratutto, di divenire la base di un futuro potenziamento generale del comprensorio sciistico sul versante di Alagna.
Ciao,
MichelangeloLast edited by Michelangelo421A BCF; 14-07-2011, 18:19.
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A Lecco-Piani di Erna revisione quarantennale (non vita tecnica!!) con rinnovo argano, cabine, azionamento e qualche lavoro accessorio di sistemazione piano imbarco e simili hanno speso circa 2,5 ME, ed è una cabina da 30 posti e non sono stati fatti lavori sulle funi. Revisione quarantennale di Bormio (se si farà) andrà dai 2 ai 3 milioni di euro.
E questi impianti avranno altri 20 anni di vita, poi scadenza di vita tecnica e probabile demolizione e ricostruzione completa.
Indren ha anche sostegni da manutenere , vetture piu grandi e stazioni da restaurare; se non sbagli l'alimentazione elettrica è esclusivamente diesel? Quindi anche gruppi probabilmente da sostituire...
Basta che guardi la monografia per capire che se inizi a metterci le mani anche su telai contrappesi, volani arrugginiti e compagnia non ne esci piu..
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Ho capito Paolo, la revisione è assai più complicata e onerosa rispetto a quella degli impianti da te citati..
A proposito, perchè in alcuni casi parli di scadenza di vita tecnica e probabile demolizione e ricostruzione completa?
Tra vent'anni sarebbe comunque più costoso sostituire le singole componenti che demolire e rifare completamente gli impianti?
Per quanto riguarda Indren, non resta che sperare in un grosso investimento sul versante di Alagna per ipotizzare un ripristino della funivia. In quel caso, costerebbe meno revisionarlo da cima a fondo o rifarlo completamente?
Ho visto la monografia in diverse occasioni, ed ogni volta provo un senso di sconforto misto a rabbia nel constatare l'incuria con cui è stato gestito oper anni quello storico impianto, che penso che non debba comunque essere smantellato per tutte le ragioni precedentemente descritte.
Commovente è invece il video di Krisu, da pelle d'oca..
Ciao,
Michelangelo
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Se fai vita tecnica devi adeguarti alla nuova normativa
cabine piu pesanti perchè rinforzate = diminuzione della portata, già bassa
differenza di raggio di curvatura delle carrelliere che fanno parte della struttura in calcestruzzo della stazione...che si fa?
Sostituzione argano...si passa in sala macchine o bisogna demolire muri come fatto in varie parti?
Chi rischia a firmare la certificazione dei sostegni fatti 50 anni fa?
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Paolo, giustamente noti che altrove mantengono gli edifici in ordine. Pero, li, mantengono anche buona parte della parte meccanica, anni 1930 o giù di li... quindi la necessità di buttare tutto non e data da dio... e chissà se la "fine di vita tecnica" fra 20 anni esisterà ancora, o se sarà sostituita da una modalità di controlli periodici e certificazioni più pragmatici...
Se costruisci nuovo, devi considerare anche i costi dei capitali
(<polemica> ok, vale la pena ormai fare megadebiti...almeno hai qualcosa di reale che poi infine pagano gli altri ... quando tutto affonda...</polemica>)
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no beh, la revisione quarantennale la fai anche con 800 mila euro eh.... non sempre è necessario buttare via tutto e soprattutto è stupido farlo per una revisione che ti da solo 20 anni... paradossalmente la revisione dei piani d'erna è un'idiozia allo stato puro poichè con quella cifra minimo minimo si doveva fare rinnovo vita tecnica!
qui si potrebbe:
- rifare argano motrice con sostituzione motore elettrico, sostituzione puleggia motrice (con fascia freno), sostituzione (per adeguamento normativo) delle centraline freni e conseguentemente sostituzione freno di servizio e freno di emergenza, revisione in officina (presso terzi) del riduttore: stima 200.000 euro
- revisione delle pulegge di rinvio e deviazione dell'anello soccorso e trattivo (con PND e sostituzione materiale d'usura) 70.000 euro in loco (con tecnico esterno e personale interno)
- sostituzione carrelli delle vetture con nuovi dotati di freno d'emergenza comandato da centralina idraulica elettrica alimentata dalle batterie di vettura 180.000 - 240.000 euro
- revisione delle sospensioni (con PND e sostituzione parti d'usura) in loco 25.000 euro
- revisione delle cabine con installazione di porte elettriche in carrozzeria a scelta del cliente 50.000 euro
- adeguamento (ossia sostituzione) circuito sicurezze di linea con EAG 120.000 euro
- sostituzione azionamento elettrico di potenza e di controllo con uno nuovo di un fornitore a scelta (anche non legato al costruttore meccanico) 200.000 - 250.000 euro (con assistenza di personale interno per la posa)
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Originally posted by BALLA77 View Postno beh, la revisione quarantennale la fai anche con 800 mila euro eh....
Confrontiamo la presenza al cliente di un rinnovo come quello della Tofana (impianto che rimane identico anche se ci butti dentro un milione di euro) con uno come Piani d'erna o Albino/Selvino o Plateau Rosà con nuove vetture...se ti accontenti della minima si torna al discorso che l'impianto lo sfrutti solo per far soldi e non per immagine globale della località...allora è inutile parlare di restauri estetici come è stato richiesto e di confrontarli con gli impianti piu curati...
Tipico altro rinnovo minimo? Zugspitze, prezzo biglietto da furto, argano completamente nuovo, azionamento completamente nuovo e vetture e sospensioni di 50 anni fa...e quando le vedi prendi paura a salire...
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Sfortunatamente non ho avuto modo di provare questa funivia Ceretti & Tanfani.
Di certo mi auguro che non faccia la fine di rudere che rimane li per secoli.
È ovvio che magari lo sciatore, una volta arrivato, preferisca una bella ATW nuova fiammante con strutture in acciaio e vetro in confronto alla solita vecchia funivia ritoccata qua e là.
Non sono conoscenza di come stanno le finanze del MonteRosaSki, ma immagino che siano scese a causa della nuova MGD del Gabiet e la ventennale della MGD dei Salati...
Se si scegliesse di rinnovare l'impianto speriamo che almeno vengano sostituite le pedane, che dalla monografia sembrano molto scomode, soprattutto con gli scarponi.
Non so...magari una bella ATW come ho ipotizzato prima stile sciatore non ci starebbe male...ovviamente!
Ma anche una piccola rinnovazione ci sta.
Staremo a vedere, anche se temo che ce ne sarà da aspettare purtroppo prima che qualcosa si muova (oltre alle cabine, almeno quelle un giretto ogni tanto lo fanno!)
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Trasformare quei ruderi in un museo funiviario sarebbe un sogno, purtroppo irrealizzabile in quanto economicamente insostenibile. Per quanto a malincuore io mi auguro che si trovino i fondi per demolire quelle strutture che oggi hanno ancora un certo fascino ma che un domani diventeranno solamente dei ruderi esteticamente orribili e pericolosi per chi si addentrerà. Curiosa la questione dell'utilizzo per servizio (diesel per il GE dei ripetitori) ma come fanno con le norme ?
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Mi risulta la teleferica servisse per la costruzione di tutto l'impianto: quello è solo il terzo tronco, gli altri non esistono più.
C'è una discussione dedicata.
Le miniere d'oro risalgono a mooolto tempo prima.
L'idea di fotografare tutto, tenere qualche pezzo e poi disintegrare i ruderi non mi sembra brutta.
Vedi ad Alagna: finalmente hanno demolito (per fare altro) la vecchia partenza della ovovia belvedere e due cabine + un sostegno le hanno risistemate e messe all'ingresso del paese. Fanno proprio una bella figura :-) Mentre la vecchia stazione di Bocchetta non fa bella figura. Fa nostalgia ai pochi che ci hanno sciato, ma l'interesse "storico" credo non vada oltre un pugno di fanatici delle vecchie funivie!
Però sicuramente costa! (mentre recuperare due ovetti del Belvedere è stato sicuramente facile!)
Tra l'altro: al di là dei nostri discorsi non credo che a nessuno passi neanche per la testa di revisionare l'impianto.
Pe rquanto riguarda i limiti di portat adel funifor... ripristinare la funivia di punta indren aggiungerebbe ben poco! E - peraltro - fino a qualche anno fa a punta indren non si arrivava - ora sì! (e sul funifor salati-roccette difficilmente si fa coda). Semmai quello che manca è la risalita dalla Balma.
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