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STAVA - Teleferica e seggiovia della miniera

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  • STAVA - Teleferica e seggiovia della miniera

    Quasi tutti conoscono Stava per la tragedia della frana dei due bacini di decantazione della miniera che ha causato la morte di 268 persone

    http://it.wikipedia.org/wiki/Catastr...19_luglio_1985
    http://www.stava1985.it



    Pochi però sanno che la miniera, posta piu a monte della laveria, era collegata tramite una teleferica per il trasporto del materiale ed una seggiovia per il trasporto delle maestranze; la frana ha interessato tutta la parte a valle dei due bacini, ma la parte superiore delle miniere non è stata toccata; immagino quindi che i resti dei due impianti esistano ancora. Qualcuno ha visitato la zona?
  • campolino
    Veteran (9)
    • Feb 2004
    • 1568
    • Firenze Le Regine (PT)

    #2
    ricordo benissimo la teleferica di Prestavel. Si trattava di una teleferica bifune ad ammorsamento automatico. Ma non ho mai visto la seggiovia e non ne sapevo dell'esistenza

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    • massimo grecchi
      Heroicus (8)
      • Sep 2008
      • 1422
      • Piani Resinelli (LC)
      • DATEMI 2 PUNTI D'APPOGGIO E VI TIRERO' UNA FUNE
        DATEMENE 3 E SARA' ALTAVIA

      #3
      La pagina http://www.stava1985.it/stava1985/html/60/30/40/ riporta le fotografie dei 2 impianti. Purtroppo invisibili ad una ricognizione satellitare (ormai mimetizzati, se non del tutto smantellati, nel verde del versante). Occorre davvero una visita in situ.



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      • #4
        Quindi la teleferica collegava la miniera con la laveria?

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        • edelweiss
          Junior (2)
          • Dec 2008
          • 89
          • Lombardia-Provincia di Como.

          #5
          Ciao, non sapevo della teleferica ma quest'estate magari faccio un giretto. Sulla carta Kompass Val di Fiemme foglio 618 è riportata la traccia, si tratta di una vecchia edizione degli anni '90 ma probabilmente è riportata anche su quelle attuali (le Kompass non sono molto aggiornate...)

          Sulla carta è segnata solo una delle 2 tracce, dovrebbe essere quella di sinistra che termina su quel prato grande in alto, in prossimità di un'entrata della miniera (anche questa riportata sulla carta Kompass). Quel taglio marrone dovrebbe essere una strada, anche questa riportata sulla carta (anche se è segnata come sentiero, magari è stata allargata in seguito).

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          • massimo grecchi
            Heroicus (8)
            • Sep 2008
            • 1422
            • Piani Resinelli (LC)
            • DATEMI 2 PUNTI D'APPOGGIO E VI TIRERO' UNA FUNE
              DATEMENE 3 E SARA' ALTAVIA

            #6
            Caspita che vista... per me potevano anche essere altri: è che non è chiara la visione. I particolari, lì in Val di Stava, si perdono. Brutta fotografia. Comunque sono sicuramente quelli, i percorsi. E toccano le 4 entrate della miniera. Certo la teleferica collegava la laveria, che era il punto più facilmente raggiungibile dalle maestranze. Poi si saliva/scendeva con mezzi meccanici. In ogni caso il materiale era veramente pesante: la ganga di miniera non era proprio polverino...

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            • #7
              La vista funiviaria è sviluppata e allenata

              Nelle mappe IGM c'è anche un altro impianto

              Immagino che sia il primo impianto, poi sostituito dalla 2S?

              Comment

              • campolino
                Veteran (9)
                • Feb 2004
                • 1568
                • Firenze Le Regine (PT)

                #8
                guardando bene l'immagine della seggiovia mi verrebbe di azzardare che fosse di costruzione Salzburger. I piloni che da un primo esame sembrerebbero Marchisio in realtà sono molto simili alla vecchia seggiovia Moena Pianac e Pecol Col dei Rossi

                Comment

                • edofrittoli
                  Junior (2)
                  • Jul 2004
                  • 51
                  • milano

                  #9
                  Originally posted by campolino View Post
                  guardando bene l'immagine della seggiovia mi verrebbe di azzardare che fosse di costruzione Salzburger. I piloni che da un primo esame sembrerebbero Marchisio in realtà sono molto simili alla vecchia seggiovia Moena Pianac e Pecol Col dei Rossi
                  Non potrebbe trattarsi di una Carlevaro e Savio, vista la similitudine costruttiva dei piloni con la Alagna Belvedere del 1949?


                  Comment

                  • krisu
                    MODERATORE LOCALE
                    • Mar 2004
                    • 1079
                    • Innsbruck / Austria

                    #10
                    Impressionante...veramente impressionante...luogo per un raduno di ricognizione...

                    Me lo ricordo bene quel giorno perché ero in treno da Monaco a Milano...il transito fu deviato via Zurigo a causa dell alluvione...

                    Temo pero che abbiano tolto tutto .. dopo disastri di soldi c'è ne sono senza fine di solito (non sempre per le vittime, ma piuttosto per le imprese edili...).
                    In più hanno allestito un "sentiero della memoria", che arriva anche all'entrata della miniera a quota 1500. Quindi, se c'è spazio per il pubblico avranno rimosso piloni (si potrebbe cadere giù salendo) pulegge (si potrebbe battere la testa) rotaie (si potrebbe cadere...) e cosi via...
                    http://www.valdifiemme.it/tuttofiemm...CatPub=51&ss=1

                    Ma la preda vale la pena essere ispezionata in ogni caso... :-)
                    Last edited by krisu; 06-04-2010, 18:30.

                    Comment


                    • #11
                      Lui, che andò in pensione dieci anni prima della tragedia di Stava, fino all'ultimo respinse ogni responsabilità per il crollo dei bacini di Prestavel

                      Lui, che andò in pensione dieci anni prima della tragedia di Stava, fino all'ultimo respinse ogni responsabilità per il crollo dei bacini di Prestavel. Sognava, anzi, di poter chiedere la revisione del processo e di poter dimostrare di non avere alcuna colpa per quanto accadde in valle di Fiemme il 19 luglio 1985. Ora, a oltre un quarto di secolo da quella immane sciagura, per la famiglia dell'ingegner Giuliano Perna si chiude anche l'ultimo doloroso capitolo di una vicenda giudiziaria infinita, con la Provincia che ufficialmente rinuncia a recuperare il debito residuo dovuto alla sentenza di condanna al risarcimento dei danni pronunciata nel 1998 dalla sezione regionale della Corte dei Conti. In seguito alla condanna penale, l'organismo giurisdizionale stabilì che l'ingegner Perna, già dirigente del Distretto minerario della Regione Trentino Alto Adige, avrebbe dovuto rifondere alla Provincia 280 milioni di lire. Morto durante il processo il suo collega Aldo Currò Dossi, fra le dieci persone (su dodici imputati) ritenute colpevoli, Perna era rimasto l'unico funzionario pubblico giudicato responsabile, almeno per un 2,5%, del disastro che provocò la morte di 268 persone, distrusse 56 edifici e sei capannoni, spazzò via interi ettari di bosco (nella foto il cimitero) . Partito con un'accusa che chiedeva un risarcimento addirittura di 13 miliardi di lire, il procedimento contabile si concluse con la condanna a 280 milioni di lire, più gli interessi. La tesoreria della Provincia si attivò per recuperare la somma di denaro, ma a Perna, che nella sua vita dedicò molto tempo agli studi senza diventare ricco, potè essere pignorato soltanto un quinto della pensione. La Provincia provvide anche a iscrivere un'ipoteca a carico del diritto di usufrutto di una particella edificiale a Trentino e di un'altra a Brentonico, che però non hanno prodotto alcun effetto ai fini del recupero del credito. Così, su un conto finale di 149.186 euro (di cui 4.032 per interessi), grazie al 20% della pensione pignorato nelle casse di piazza Dante sono arrivati 24.056 euro. Nel frattempo, il 19 dicembre 2009, l'ingegner Perna è morto all'età di 81 anni e così il servizio entrate ha chiesto all'Avvocatura della Provincia se esistessero «i presupposti giuridici che rendessero legittima l'azione di recupero nei confronti degli eredi». L'Avvocatura ha risposto negativamente, ritenendo di trovarsi di fronte a «un debito di natura personale che non ha dato luogo ad illecito arricchimento in capo al debitore defunto». Pertanto la parte residua del credito, 120.631 euro, è stata ritenuta inesigibile come ha accertato la dirigente del servizio entrate della Provincia, Paola Piasente, in una determinazione in cui si rileva la minore entrata.
                      27/04/2011 Adige

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                      • pola91
                        Junior (2)
                        • Apr 2011
                        • 68
                        • Milano

                        #12
                        Procedura assurda la rivalsa sugli eredi; soprattutto quando le responsabilità tecniche, poi penali e civili, sono soprattutto da attribuirsi a procedure "aperte" dal riscontro sfuggente e impersonale; da interessi politici ambigui; da cattive abitudini e pressioni sociali, infine, portate a semplificare e minimizzare invece che a valutare serenamente, autorizzando la pratica della deresponsabilizzazione e della faciloneria.
                        Salvo poi prendersela con l'ultimo della serie, come successe col Vajont, azzerando i sensi di colpa (perchè colpa è stata) di tutti.

                        Comment


                        • #13


                          16.30

                          Comment


                          • #16

                            Comment

                            • gigiotto98
                              Imperator (11)
                              • Sep 2003
                              • 5096

                              #17
                              Ma l’hanno fatto apposta a sbagliare tutti gli accenti? Il paese ed i cognomi.

                              Comment

                              • Michele L
                                Heroicus (8)
                                • Mar 2005
                                • 1103
                                • Scandicci (Firenze)

                                #18
                                "I minatori raggiungevano gli impianti di lavorazione in pullman riservato e di qui salivano alla galleria di quota 1787 con la seggiovia che aveva una potenzialità oraria di 80 persone."





                                Seggiovia difficile da identificare. Non si vedono i seggiolini e non si sa se era mono o biposto. Impianto molto spartano comunque.

                                Riguardo alla teleferica:

                                "Con la teleferica del tipo a va e vieni (automotrice, trifune; diametro delle funi portanti 36 mm; diametro delle funi traenti 18 mm; argano con motore elettrico da30 HP) veniva trasportato a valle il materiale scavato in miniera.

                                La teleferica aveva una lunghezza di 930 metri e superava un dislivello di 360 metri con 8 cavalletti attrezzati di scarpe oscillanti per la minore usura delle funi. Viaggiava alla velocità di 4 metri al secondo e aveva una portata oraria di 15 tonnellate. I carrelli dotati di 4 ruote pesavano 500 kg a vuoto e potevano trasportare fino a 1500 Kg di carico utile. I comandi delle tramogge di carico erano azionati a distanza a mezzo di aria compressa."



                                Fonte: https://www.stava1985.it/la-teleferica-e-la-seggiovia/

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                                • AndrewMag
                                  MODERATORE GLOBALE
                                  • Jan 2011
                                  • 765
                                  • Avellino (AV) / Trento (TN)

                                  #19
                                  Seggiovia molto particolare. Potrebbe essere una Carlevaro o una Teletrasporti, ma anche una Drago. Si sa se esiste ancora qualcosa di questi due impianti ad oggi?
                                  Potrei farci un salto in primavera.

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