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Nostalgia, Design e altre cose

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  • filogro
    Curiosus (0)
    • Jan 2012
    • 7

    Nostalgia, Design e altre cose

    Una dovuta premessa, non sono un addetto né tantomeno esperto del settore, sono un frequentatore di luoghi di montagna ed appassionato di design.
    Volevo soltanto spingere qualcuno ad una riflessione, non solo nostalgica, che si ricollega in parte alla questione del museo funiviario.
    Senza dubbio gli impianti di nuova costruzione permettono di risalire in tempi brevissimi, con una sicurezza maggiore (e ci mancherebbe) e con capienze enormi, ma vedo troppo spesso che non trasmettono emozioni, hanno perso potere evocativo. Costruzioni e cabine moderne dal design freddo, forse al passo con i dettami del minimalismo od espressione di evoluzioni tecnologiche, IMHO hanno perso la capacità di comunicare la sensazione di "impresa ardita" (la sua costruzione, o il raggiungimento della vetta durante la risalita). Sembra che ogni cosa venga banalizzata.
    Trovo inoltre di cattivo gusto, quasi uno sfregio, che le cabine di impianti storici vengano utilizzate come bar o biglietterie o simili. Anche la demolizione di alcune stazioni d'arrivo o partenza mi lascia talvolta perplesso...
    Proporrei che almeno le aziende o i gestori si impegnassero per documentare visivamente gli impianti FUNZIONANTI nei loro ultimi giorni di servizio, come memoria storica.
    Grazie a tutto il forum e a chi si prodiga per raccogliere testimonianze fotografiche e non solo presenti su questo sito.

  • #2
    Ormai gli impianti, e ancor di più dove i finanziamenti non abbandonano più, sono sempre di più "mezzi di risalita" limitati a quel semplice fine, ed ecco che spariscono tutte le stazioni in muratura (costa meno la costruzione e costerà meno una futura sostituzione della parte meccanica senza doverla inserire in un edificio già esistente) e tutte le altre strutture sono disponibili solo in forma standardizzata.

    Qualsiasi personalizzazione ha costi spaziali che fanno desistere ogni impiantista, che deve fare i conti anche con i fondi da destinare agli impianti di innevamento programmato, che stanno diventando sempre più fondamentali e una volta non venivano neanche tenuti in considerazione. Spesso piuttosto di spendere in una stazione o in personalizzazioni, si preferisce investire quel denaro in qualche bacino di accumulo o in nuove linee di innevamento.

    Solo in Austria qualche grande comprensorio si può ancora permettere grandi strutture architettoniche (Ischgl, Sölden, Stubai), che per gran parte degli altri sono investimenti che non riportano indietro niente.

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    • arthedg7
      Senior (6)
      • May 2010
      • 561

      #3
      Sono anche io un nostalgico, ma tanta carpenteria metallica standardizzata, invece del cemento ha il notevole pregio di poter essere smaltita rapidamente ed a costo bassissimo (se non addirittura guadagnandoci qualcosa....) lasciando il paessaggio nuovamente pulito al termine della vita dell'impianto.
      Quante inutili / brutte / bruttissime costruzioni in cemento armato inquinano e deturpano le nostre montagne? Ruderi che nessuno, per secoli, si proccuperà di eliminare!

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